PREMESSA
Mi presento. Mi chiamo Isabella Luconi, sono nata a Messina il 20 agosto 1957. Sono sposata con un camerata con il quale ho festeggiato da poco 32 anni di matrimonio. Ho un figlio di 31 anni, indipendente con una sua casa e un suo lavoro. Sono laureata in scienze del servizio sociale e ho da poco conseguito una seconda laurea in scienze politiche. Lavoro e abito nel Comune di Assemini dove ho vinto il concorso come Assistente Sociale nel 1992. Punto.
Mi immagino le persone che nei supermercati sfogliano i libri per capire se è di loro gradimento e così acquistarlo. Dopo che leggeranno le prime righe di questo mio tentativo di libro penseranno .” e a me cosa me ne importa che si chiama Isabella Luconi è laureata ecc, ecc… e chi la conosce!”
Verissimo non sono nessuno e quindi che senso ha scrivere la propria autobiografia se non si è nessuno e si presume che a nessuno possa interessare cosa hai fatto nella tua vita e della tua vita.
Per me invece ha un senso che è tutto racchiuso nel titolo “io donna di destra”; non sono nessuno è vero ma sono stata e sono una donna di destra.
Tutta la mia vita ha seguito questo sottile filo che l’ha ispirata e guidata, ed è quello stesso filo che ha ispirato e guidato la vita di tanti camerati come me.
E la vita di tanti di noi, che non erano nessuno e non sono diventati né onorevoli né ministri ne
presidenti di consiglio, ma se chiudo gli occhi li immagino nelle vie e nelle piazze di ogni città, di ogni paese con il viso rivolto verso il cielo la mano tesa nel nostro saluto, la scintilla di
vita che brilla nei nostri occhi specchio di un cuore che pulsa e sospira ricordando tutto quello che ci ha reso unici, unici per quell’ideale per il quale tanti di noi sono caduti, vittime di un
nemico senza pietà per il quale come dicevano allora “uccidere un fascista non è un reato”. E’ vero, non lo è stato di fronte ad un tribunale, composto solo da antifascisti, ma è un reato per ogni
società che possa considerarsi civile, ma nessuna
società comunista è una società civile.
Questo libro è dedicato a tutti i “camerata nessuno” perché la memoria non si perda sommersa dall’opportunismo e dalla mendace verità di chi deve pagare un prezzo per essere accettato, e quel prezzo è la tessera antifascista, che hanno in tasca anche molti cosiddetti fascisti.
A Voi cari camerati dedico questa mia autobiografia con la speranza che è quasi certezza che sia lo specchio anche della vostra vita, nello struggente ricordo di quello che eravamo e di quello che ancora oggi molti di noi sono.
Camerati a Noi
Isabella non ha potuto continuare, stroncata da un male incurabile contro il quale ha lottato con tutto il suo coraggio. Non ha potuto scrivere la Sua autobiografia ma per i Camerati riassumo i Suoi scritti, certo che in essi riconoscano la Donna di Destra che ha sempre lottato con coerenza per i Suoi Ideali.
Roberto