isabella luconi
isabella luconi

CAMERATA DOVE SEI?

 

Rammenti
quei giorni lontani,
quando con il cuore pieno di sogni
e le mani piene di nulla,
volevamo catturare i colori dell'arcobaleno,
perché il colore della vita era già dentro di noi.

Non era l'illusione della gioventù
ma la certezza del nostro Fascismo
a rendere impavide le nostre gesta.

Ma adesso, camerata dove sei?

Ti ho cercato dietro le nuvole dei sogni,
e non ti ho trovato.
Ti ho cercato, nuovamente, dietro il palco dei comizi,
e non ti ho trovato.

Ti ho cercato dentro il mio cuore...
voglio continuare a cercarti,
perché se non ti trovo,
abbiamo tutti perso la nostra sfida con il mondo,
e saranno altri, i nostri nemici,
a catturare i colori dell'arcobaleno
e ad oscurare per sempre,
il sogno della nostra gioventù.

 

 

IL COMUNISMO NON PASSERA!

 

Erano comunisti, Erano tanti

armati di spranghe e martelli

con l'eskimo verde ed il volto

coperto

Con l'odio ne cuore cercavano

i fascisti, li hanno spesso trovati

e senza rimorsi li hanno trucidati

Camerati perdono

Vi hanno ucciso due volte

ieri i compagni con falce e martello,

e oggi un partito, senza più ideali,

che ha detto: siete morti per niente

Camerati perdono

oggi ha vinto il nemico,

è più forte di ieri, ma ancora

una volta, anche se in pochi

sussurriamo nel vento, gridato dal cuore:

Il comunismo non passerà!

 

 

DEDICATO A GIANFRANCO FINI 

 

Piange in silenzio, questo cuore

Che più non sente il calore della

Tua fiamma

 

Piange, nel ricordo di quando

Triste e muta scaldavi il cuore

Di quei genitori che accompagnavano

I loro figli nell’ultimo cammino

Quei figli che per te hanno dato la vita

 

Piange, perché in un giorno qualunque

Un uomo qualunque ha spento la tua fiamma

E con lei ha spento la nostra vita

La nostra anima la nostra identità

 

Tremi quell’uomo, perché i fantasmi del

Passato torneranno impietosi e crudeli

A chiedergli perché ha cancellato in un

Attimo ciò che rappresentava la nostra

Anima

 

 

DEDICATO A TUTTI COLORO CHE HANNO

BRUCIATO SULL’ALTARE DEI LORO INTERESSI

LA   FIAMMA DELLE NOSTRE PASSIONI

  

Avevi un cuore che

palpitava passioni

Avevi un’anima che

splendeva di luce

 

Ora hai un cuore che

più non freme

e la tua anima altro

non è, che un gelido

soffio senza speranza.

 

La solitaria fiamma

che ardeva dentro di te

si è spenta e con lei
si è
spento il senso della
vita.

 

Lacero e stanco volgi

lo sguardo al passato,

quel passato che generò

la tua essenza di uomo

 

E piangi sulla tomba

immortale degli eroi

che fecero grande la tua patria.

Piangi perché’

ai vivi non puoi più parlare.

 

Piangi, perché’ non
può esserci
speranza se togli
ad un uomo

quello in cui crede

e per cui avrebbe dato
la vita

 

Un uomo senza ideali è

come una stella senza luce

e nel buio della notte

nulla più riesce a trovare

per illuminare il suo
cammino

 



 

DEDICATO A NOI

 

Quando
ascoltò quelle

Terribili
parole un brivido

Gelò le sue membra.

 

Reclinò la testa stanca

Cercando nella sua anima

Il perché della sua vita

E non trovò che disperazione

E un triste silenzio.

 

Una lacrima scivolò sulla guancia,

rotolò sul petto, bagnò le sue mani,

e il pugno stretto nella rabbia e nel

dolore si aprì e catturò lo spirito,

e lo riaprì alla speranza, al futuro,

alla lotta, nella certezza che nessuno può

togliere ad un uomo la sua fede, la sua

memoria, la sua vita: una vita dedicata

al coraggio di credere in un’idea,

di vivere per essa e di morire per

difenderla.

 

 

 

“Nostri Canti Assassini” di Massimo
Morsello, dedicata a Isabella dalla Comunità Caravella di Cagliari

 

Entrammo nella vita dalla parte sbagliata in un tempo
vigliacco, con la faccia sudata,
  ci sentimmo chiamare sempre più forte, ci sentimmo morire ma non era la morte 
e la vita ridendo ci prese per mano, ci levò le catene per portarci lontano.

Ma sentendo parlare di donne e di vino, di un amore bastardo che ammazzava un bambino 
e di vecchi mercanti e di rate pagate e di fabbriche nuove e di orecchie
affamate.

pregammo la vita di non farci morire se non c'era un tramonto da poter
ricordare 
e il tramonto già c'era, era notte da un pezzo ed il sole sorgendo ci negava il disprezzo.

Ma sentendo parlare di una donna allo specchio, di un ragazzo a vent'anni che moriva da vecchio
  e di un vecchio ricordo di vent'anni passati, di occasioni mancate e di treni  perduti  
e scoprimmo l'amore e scoprimmo la strada, difendemmo l'onore col sorriso e la spada.

Scordammo la casa e il suo caldo com'era per il caldo più freddo di una fredda galera  
e uccidemmo la noia annoiando la morte e vincemmo soltanto cantando più forte  
e ora siamo lontani, siamo tutti vicini e lanciamo nel cielo i nostri canti
assassini  
e ora siamo lontani, siamo tutti vicini e lanciamo nel cielo i nostri canti
bambini.

 

Camerata Isabella PRESENTE!

 

dedicato a Isabella

Questo sito è dedicato alla memoria di Isabella Luconi, nata a Messina il 20 Agosto 1957, morta a Cagliari il 15 Maggio 2012. 

 

Isabella, trasferitasi nel 1972 a Cagliari da Ancona, città di origine della sua famiglia, si è diplomata al liceo Scientifico Pacinotti di Cagliari.

 

Ha conseguito il diploma di Assistente Sociale nel 1990 a Cagliari, la laurea in Scienze Sociali a Trieste nel 2004, e la laurea in Scienze Politiche a Cagliari nel 2011.

 

Ha partecipato a alcuni concorsi letterari, in Sardegna e nella Penisola, classificandosi sempre nelle prime posizioni.

 

Impegnata politicamente dall’età di 14 anni, ha militato nel Fronte della Gioventù, nel M.S.I.-D.N. e in Alleanza Nazionale.

 

E’ stata Assistente Sociale nel Comune di Assemini dal 1992.

Sposata nel 1979 con Roberto Aledda, hanno avuto un figlio, Marco.

Stampa | Mappa del sito
© Roberto Aledda robertoaledda@tiscali.it