isabella luconi
isabella luconi

UN UOMO NON E’ UN’ISOLA

 

 

L’autunno si stava avvicinando, silenzioso e umido come tutti gli anni, ma non faceva ancora molto freddo, la scatola di cartone che aveva trovato in un supermercato era ancora sufficiente per scaldarlo, Michele sorrise pensando che quella scatola conteneva un frigorifero e adesso doveva scaldare un uomo. Ma lui era ancora un uomo? Non lo era più, per tutti era solo e soltanto“ un barbone”.

 

Chissà poi perché. Lui non era un barbone, tutti i giorni si recava alla mensa del povero e prima di fare colazione si lavava e si sbarbava, gli piaceva il piacere sottile del rasoio che scorreva sulla pelle, gli piaceva guardarsi nel piccolo specchio e per un attimo ricordare quello che era stato, un uomo felice con una moglie che gli voleva bene, e un figlio che aveva trovato un buon lavoro all’estero.

 

E adesso non era più nessuno. Solo, senza amici, senza affetti, doveva rispondere solo a se stesso per come era diventato.

 

Tutto era cominciato senza che lui se ne accorgesse, silente e lieve il vizio era penetrato nella sua anima e si era impossessato della sua intelligenza e della sua volontà.

 

In un momento di noia si era iscritto ad un torneo di poker on line. Inizialmente piccole somme poi sempre più grandi. Una volta vinceva e 10 perdeva.

 

La ricerca del prestito per non dirlo a sua moglie. L’usuraio che rivoleva i soldi. La casa venduta per pagarlo. Licenziato dal lavoro per un addebito di cassa e poi la fine: Annamaria la sua compagna di una vita lo aveva guardato negli occhi e con la voce rotta dal pianto gli aveva detto ”ciao Michele, non cercarmi mai più”.

 

La porta della sua casa, si era chiusa alle sue spalle, la notte lunga e profonda lo aspettava per ghermirlo, e per ricordagli in ogni momento che lui non era più nessuno se non un barbone senza casa senza lavoro senza famiglia.

 

Aveva pensato spesso si farla finita nulla sarebbe stato più bello che chiudere gli occhi e non riaprirli mai più, ma prima di diventare nessuno Lui era stato un uomo con i suoi principi la sua dignità il suo coraggio e il ricordo di quello che era stato non gli permetteva di compiere una atto di viltà come è quello di togliersi la vita, aveva sbagliato e doveva pagare, solo così forse poteva ancora sperare di tornare ad essere un uomo.

 

Aveva trovato un suo angolino come tanti vicino alla stazione, con la sua coperta e il suo cartone.

 

Durante il giorno porgeva la mano perché si riempisse di una moneta, rumorosa e metallica, alzava sempre gli occhi per incontrare lo sguardo di chi gliela donava ma mai aveva scorto un sorriso. Era spesso e solo un piccolo atto che tacitava la coscienza di chi ha, nei confronti di chi non ha più nulla. Avrebbe dato tutta l’elemosina di una giornata in cambio di un sorriso ma questo non arrivava mai e ormai anche lui aveva perso la speranza di riceverlo, così contava le monetine ed era felice e quando bastavano per comprare un panino, ci usciva solo quello al formaggio, una sola volta una signora che forse si era sbagliata gli aveva dato un euro e così si era potuto comprare un panino al salame, il suo sapore salato e dimenticato lo aveva fatto piangere.

dedicato a Isabella

Questo sito è dedicato alla memoria di Isabella Luconi, nata a Messina il 20 Agosto 1957, morta a Cagliari il 15 Maggio 2012. 

 

Isabella, trasferitasi nel 1972 a Cagliari da Ancona, città di origine della sua famiglia, si è diplomata al liceo Scientifico Pacinotti di Cagliari.

 

Ha conseguito il diploma di Assistente Sociale nel 1990 a Cagliari, la laurea in Scienze Sociali a Trieste nel 2004, e la laurea in Scienze Politiche a Cagliari nel 2011.

 

Ha partecipato a alcuni concorsi letterari, in Sardegna e nella Penisola, classificandosi sempre nelle prime posizioni.

 

Impegnata politicamente dall’età di 14 anni, ha militato nel Fronte della Gioventù, nel M.S.I.-D.N. e in Alleanza Nazionale.

 

E’ stata Assistente Sociale nel Comune di Assemini dal 1992.

Sposata nel 1979 con Roberto Aledda, hanno avuto un figlio, Marco.

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© Roberto Aledda robertoaledda@tiscali.it