isabella luconi
isabella luconi

 

DIO MI HA SORRISO.

 

Ero triste, sola ed abbandonata

Ho alzato gli occhi al cielo e

Dio mi ha sorriso.

Ha mandato il sole a chiamarmi

E il sole mi ha preso per mano

E siamo andati in giro così

Per le strade del mondo.

E dopo mi ha portato

In cielo, davanti a Dio

E Dio mi ha sorriso

Mi ha teso la mano

Abbiamo fatto la pace.

Ed ora sono felice,

felice anche senza di te

perché Dio mi ha sorriso

 

 

 

INUTILE

 

Non piangere

Tanto è inutile

Non vivere

Tanto è inutile

Non amare

Tanto è inutile

Non ridere

Tanto è inutile

Non soffrire

Tanto è inutile

 

Nulla vale la pena di fare per
vivere

Ma bisogna vivere per fare qualcosa

Che ne valga la pena.

 

 

 

BUIO

 

I tuoi occhi verdi

Sul mio corpo

 

La tua bocca

Sul mio seno

 

La tua mano

Sul mio viso

 

La pioggia cade

Cancella tutto

 

E mi porta via con se

Nel buio

 

 

 

AMORE

 

Ti amo, fra le pagine di un libro,

ti amo, fra baci rubati al vento,

ti amo, fra i silenzi dei nostri cuori

ti amo fra l’erba senza rugiada

ti amo fra le onde del mare immoto

Amore fra noi, Amore per me, Amore
per te,

Amore senza fine, Amore senza
parole,

Amore grande, immenso, più di me più di te.

Sopra di noi l’amore scende, ci
bacia e piange

Con noi, sulle nostre gote, dove
brilla una lacrima

Che cancella la nostra ingenuità

 

 

 

LIBERA

 

Con il volto coperto di sole

Corri nel vento

Corri in cerca dell’amore

Corri fra campi silenti

Nuda, libera,

Ami i fiori, la terra, tutto,

ami il tuo corpo.

Ridi felice di niente.

Silenzio.

Guardi il tuo corpo sanguinare,

urli, hai paura, tremi,

disperata cerchi aiuto.

Piano intorno a te, scompare

La vita, il sole, le tue risate.

Buio.

Sola, schiava di quella libertà

In nome della quale sei vissuta, fra

Le urla esterrefatte del tuo corpo
nudo

Muori.

 

 

 

L’ALBA DI 
DOMANI

 

Abbandonare il proprio
corpo al vento, scivolare dentro l’eternità,

in un lento
stillicidio di ore.

Gridare nel vuoto i
propri pensieri, sperare che il mare schiuda i

Suoi segreti per
accogliere la tua anima.

E’ sera, il sole,
caldo nemico di giorni senza fine.

scompare sconfitto
dalle tenebre,

 

Rimani sdraiata fra
mille granuli di sabbia.

Affondi nella loro
infinità le tue lacrime.

Lacrime? Di che? Di
che cosa?

Forse rabbia, odio,
amore… vorresti

Ma sono lacrime di
nulla

 

Socchiudi gli occhi,
ove le ciglia hanno fermato una lacrima

Che ora scivola via
perdendosi nel nulla.

Ti alzi… barcolli… è
un attimo, poi nulla,

neanche il coraggio di
morire.

 

Sconfitta dalla vita continui
la tua strada verso la vita

Lasciando impronte di
morte sulla sabbia

Mentre le tenebre
avvolgono la tua ombra,

ora sei rimasta
proprio sola, ad aspettare anche questa notte

l’alba di domani.

 

 

 

SOLO

 

Silenziosamente solo

Ti ha lasciato.

Non vuoi crederci

Eppure i tuoi amici

Ti avevano avvertito

Che non era una donna per te.

Ma tu l’hai voluta

L’hai amata

L’hai adorata

Ed ora guardi in terra

I piccoli colorati frammenti

del tuo amore

Li raccogli e li scagli lontano da te

nella notte buia, per colorare

la solitudine di qualche bambino

 

 

 

A TUTTE LE MAMME

 

                              Un fiore piccolo, fragile, dolce

Un fiore dai mille colori

Dai mille sospiri.

 

Fiocchi di candida neve cadono
leggeri

Sul piccolo fiore

Poi la pioggia, incessante, nera,
pesante

Scende sopra i delicati petali.

 

L’inverno è passato

Un raggio di luna illumina di bianco

Il piccolo fiore ancora intatto

Tutto intorno è pace solitudine

 

Vorrei tornare nel tuo ventre

Per sentire la vita che mi doni

E il caldo abbraccio dell’amore

 

Sapere sempre, che sei come un fiore

Delicato, fragile, tenero

Per osservarti, scampato alle
tenebre

E illuminato da un raggio di luna

 

 

 

UN UOMO

 

Un airone bianco

In un cielo di pietra

Mentre un uomo scompare

Nell’infinito azzurro delle sue
illusioni

 

La sua mente è confusa, il suo corpo
è stanco.

Ha cercato amore, ha cercato giustizia

Ma gli hanno dato solo frustate

Sul viso coperto di sale.

 

In questo mondo incompreso

Dove tutti si amano di odio

Ha guardato negli occhi i suoi amici

Più cari e vi ha scorto soltanto
rancore.

 

Ha guardato un bambino, gli ha teso la mano

L’ha riempita di amore

E ha urlato nel vento il suo grido
di uomo

 

 

 

UNA CHITARRA

 

Quattro ragazzi e una chitarra

Quattro sogni ed una sola illusione.

Una donna da amare

Una donna da cercare

Un amore per non morire.

Una nota, un cerchio di fumo

Mentre i fantasmi delle parole

Rivelano veritiere bugie.

Un nome, una via, un bacio

E nasce il ricordo.

Tanti, troppi ricordi nella vostra

Piccola vita, e i ricordi drogano

La mente, quando lo spirito

Non sa più cercare.

Fermatevi, con la vostra chitarra,
fermatevi,

altrimenti un giorno canterete
soltanto

nei silenzi delle vostre paure

la stridula nota della disperazione

 

 

 

OBLIO

 

                       E’ oblio, il fantasma della mia infanzia,

in quei giochi che non ricordo

è l’essenza della mia spiritualità.

 

Come un’ombra vago nella mia memoria
e

Mi aggrappo al ricordo dei miei
sentimenti.

 

Mi sfugge la sensazione della gioia,

mi appare l’orribile dolore.

 

Fuggo dalla mia mente

Entro nella mia anima

E nella pace di questo attimo

Costruisco giocattoli colorati

Per non piangere la notte

 

 

 

RICORDI

 

Nella vita di ogni uomo

Esiste il ricordo di un giorno

Lontano.

Un giorno pieno di gioia ,di grida,
di canti,

di castelli di sabbia, di buche
infinite,

di mari arrabbiati.

 

Un giorno pieno di corse, di
altalene,

di ginocchia sbucciate

di lacrime dolci, sulle gote piene
di sale.

 

Ricordi quel giorno, vero?

Ricordi la mano gentile che asciugò
il pianto,

Che accarezzò il viso, che ti
strinse al seno.

Ricordi, vero?

 

Vorresti morire nel ricordo

Di quel giorno lontano.

Vorresti poter non vivere

La tua realtà di uomo.

 

Vorresti lasciare questo

Mare di angoscia

Vorresti lasciare

Queste note stonate.

Ma non puoi più far niente,

puoi soltanto tacere

e sussurrare nel vento

quel tuo ricordo di quel

giorno lontano.

 

 

 

CRISTALLI

 

                                       Cristalli di ghiaccio

Consumano le loro

Lacrime di sangue

Nel fuoco ardente

Delle passioni.

 

Mentre nell’iride cieca

Appare un raggio di sole

Che saltella nelle ciglia

Come un passero solitario

 

Nel gioco della morte

Tutto appare diverso

Inutile aggrapparsi

Ad un filo di nylon

 

La corda si spezza

Rimbalzando sulla

Gola insanguinata

Mentre le mani imbrattano

Le mura della tua

Malinconia.

 

 

 

 

ILLUSIONE

 

                                          E’ un uomo solo

All’angolo della via

Con il cappello

Calato sugli occhi

Le spalle un po’ curve

Sotto l’impermeabile sbiadito

 

Ti vedo così in una

Sera un po’ grigia

Mi ricordi quei film

Di un passato lontano

In cui tu sei l’eroe

Il più bello il più bravo.

 

Mi avvicino nel buio

E con voce un po’ roca

Ti chiedo del fuoco

Poi guardo smarrita

La spenta vetrina

Ti ritrovo bamboccio con

Un sorriso un po’ fatuo.

 

Inclino la testa

Incurvo le spalle

Ancora una volta

Soltanto illusione

 

 

 

PENSIERO

 

Ghiaccioli di neve

Increspano onde

Metalliche

Nel susseguirsi lento

Di un monotono

Balbettio.

Il pensiero si perde

In un’oasi di pace

Mentre si apre

Senza rumore, una

Piega malvagia.

L’odio si nasconde

In una viscida sacca

E le unghie di un

Gatto graffiano

Un viso di cera

 

 

 

ORRIBILE

 

 Cicale impazzite

Sulla tomba di

Una povera mosca

Mentre bruchi

Contorti, penetrano

Nelle orecchie, nel

Naso, negli occhi appassiti.

 

Oh musa che canti la morte, inutile

Nascondere dietro parole

Gentili, l’orribile fine.

 

Inutile dire, inutile parlare,

nei momenti più cupi

vedi solo vermi schifosi

e ti aggrappi alla vita

e 
urli di angoscia.

 

Non ti importa più nulla,

né amore, né orgoglio

soltanto il terrore di quei

vermi schifosi.

 

E ti aggrappi alla vita

Che sfugge lontana

Guardandoti beffarda

Mentre precipiti con gli

Occhi sbarrati

Nella fossa dei vermi

Striscianti.

  



 



INGANNO

 

                                    Non potrai mai sapere

Se la madre dei tuoi

Figli, ti ama.

 

Ingannevole è il suo

Sorriso,

Ingannevole la morbida

Linea del seno.

 

Ti guarda, si offre,

la prendi.

 

E con lei prendi e

Assimili in te,

le ipocrisie del mondo

che odi.

 

 



DOLORE

 

 



Quando il dolore arriva e si

Siede vicino a te,

è inutile ribellarsi.

Triste compagno e

Mostruoso amico

Ti riempie il cuore di pena

E se il desiderio di fuggire è

Grande, più grandi sono le sue
catene.

 

Ah, fio destino, che hai rubato
anche il

Ricordo di quei giorni felici.

Quando l’ anima esalava

Profumi dai mille sapori.

 

Mai più, riesco a sentire il

Suo odore, cerco invano di
ricordarmi

E annaspo inseguendo quel filo sottile

Ma alla fine altro non trovo

Che quel mostruoso dolore

 

Con lui trascorro le mie giornate

Con lui solo, ormai parlo.

Nessuno per ascoltarti

Nessuno per consolarti

E in questa solitudine immensa

Sprofondo nelle tenebre

E ascolto il rumore della morte, che

Silente e lieve si avvicina per

Rubarmi il soffio della vita

E portarmi via con se nel buio.

 

 

L’AIRONE

 

 

Un airone
bianco
in un cielo di pietra
mentre un uomo scompare
nell'azzurro infinito delle
Sue illusioni

La sua
mente è confusa
il suo corpo è stanco
la sua mano è tesa.

Vorrebbe volare sulle ali
del vento, insieme a quella
bandiera, per cui avrebbe dato
la vita

Ha cercato amore
ha cercato onestà
ha cercato giustizia
ma gli hanno dato solo
frustate sul viso
coperto di sale

ha guardato un bambino
gli ha teso la mano
l'ha riempita di amore
e ha urlato nel
vento il suo grido
di uomo.

 

 

NOTTE

 

Quando la notte è buia e senza
stelle,

Se accendi un piccolo lume non
potrai

Mai trovare la strada, e rimarrai
sola

E smarrita a chiederti perché’.

Ma se al piccolo lume se ne
aggiungono

Altri, la luce sarà più forte e
illuminerà

Di gioia e speranza la lunga strada
della
Vita.

 

 

DEDICATO A TUTTI QUEI PICCOLI FIORI

RECISI DALLA GELIDA MANO DI UN UOMO

 

Mamma, ricordi quei
giorni lontani,

pieni di gioia, di
grida, di canti,

di castelli di sabbia,
di buche infinite

di mari arrabbiati.
ricordi vero?

A te rivolsi la mia
supplica,

ma tu muta e triste,
hai spento nel silenzio

della tua
indifferenza, le note della mia anima.

 

Padre, appendo nel
buio della notte

i miei sogni e i miei
pensieri,

e nel silenzio ascolto

il rantolo affannoso
del tuo respiro

nell’attimo struggente

in cui rubi la mia
innocenza.

 

Padre, ferma quella
mano.

 

Mentre nel buio cerco

di costruire
giocattoli colorati

per non piangere la
notte

una nuvola bianca si
apre

e sento suonare
lontano

una musica dolce, che

raccoglie le note
della mia

infanzia, calpestata e
rubata,

da chi non ebbe pietà
alcuna.

 

Un battito d’ali, un
soffio leggero,

sospesa nel vuoto, la
mia anima tace

lacera e stanca cerca
conforto,

ma nessuno più ascolta
la sua disperazione
.

Dio, immenso che tutto vedi e tutto perdoni,

perdona anche questa tua figlia,

che ti restituisce in silenzio

la vita che le hai donato.

 

 

DEDICATO A CHI SOFFRE

E NON SA PERCHE’

 

Volavi insieme a noi libero,

poi improvvisamente senza un perché

hai chiuso le tue ali sopra il tuo
volto.

 

Se solo potessi spostar un piuma ed
intravedere

la tua anima, forse potrei aiutarti
a volare

di nuovo, libero insieme a noi.

 

 

 

PENSIERO D’AMORE

 

 

Se ti senti solo prendi la mano

Di chi ti sta vicino

 

Alza gli occhi verso il cielo
stellato

Io sono lì appeso fra due stelle

 

Lontano nello spazio

Ma vicino al tuo cuore

Io sono un pensiero d’amore

 

 

DEDICATO A 
LUCINA

 

Se la vita è un attimo,

Averlo trascorso insieme,

Ha trasformato questo

Attimo, in una parentesi che

Racchiude per l’eternità l’amicizia

E il dolce sentimento di volersi
bene

 

 

A MIO PADRE

 

Appendo nel buio della notte

I miei sogni e i miei pensieri,

mentre ascolto in silenzio il tuo
respiro

cerco nel buio infinito, la verità della
vita

e smarrita mi aggrappo al tuo amore

per bere alla fonte della tua
saggezza

dedicato a Isabella

Questo sito è dedicato alla memoria di Isabella Luconi, nata a Messina il 20 Agosto 1957, morta a Cagliari il 15 Maggio 2012. 

 

Isabella, trasferitasi nel 1972 a Cagliari da Ancona, città di origine della sua famiglia, si è diplomata al liceo Scientifico Pacinotti di Cagliari.

 

Ha conseguito il diploma di Assistente Sociale nel 1990 a Cagliari, la laurea in Scienze Sociali a Trieste nel 2004, e la laurea in Scienze Politiche a Cagliari nel 2011.

 

Ha partecipato a alcuni concorsi letterari, in Sardegna e nella Penisola, classificandosi sempre nelle prime posizioni.

 

Impegnata politicamente dall’età di 14 anni, ha militato nel Fronte della Gioventù, nel M.S.I.-D.N. e in Alleanza Nazionale.

 

E’ stata Assistente Sociale nel Comune di Assemini dal 1992.

Sposata nel 1979 con Roberto Aledda, hanno avuto un figlio, Marco.

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© Roberto Aledda robertoaledda@tiscali.it